Da cosa deriva la conflittualità tra chi va in #auto e chi va in #bici?

Le strade, per come sono fatte, suggeriscono che le auto sono padrone, inducono chi le guida ad andare veloce, e a fare poca attenzione. Queste condizioni si interrompono quando c’è un ciclista, facendo sentire chi guida a dusagio.

L’articolo analizza le ragioni storiche che hanno portato al conflitto attuale, e a come risolverlo con strade disegnare meglio.

@energia #violenzaStradale

https://www.globalcyclingnetwork.com/tech/features/what-causes-road-rage-between-cyclists-and-drivers-we-asked-a-transport-historian

  • @francescoc

    Questo report di ANAS riporta dei sondaggi in cui le persone ammettono quello che fanno di sbagliato e quello che vedono fare agli altri

    Qualche esempio
    - 10% ammette di guidare col cellulare
    - 46% non usa i seggiolini per i bambini, non riesco a commentare.

    …⏳

    https://www.stradeanas.it/it/anas-ricerca-su-stili-di-guida-2023-il-10-degli-italiani-gira-un-video-con-il-cellulare-mentre-%C3%A8-al

      • @francescoc

        solo che si notano di meno, a causa di un fenomeno di normalizzazione, detto motonormatività, per cui certe azioni compiute in auto sono considerate normali e accettabili, mentre azioni simili che non coinvolgono auto sono inaccettabili.

        Per cui, è meglio non venirmi a raccontare quanto i ciclisti siano peggiori degli automobilisti perché:

        1. non è vero, si tratta di persone in entrambi i casi
        2. chi va (anche) in bici in media è più corretto

        https://www.theverge.com/2023/1/31/23579510/car-brain-motornormativity-study-ian-walker

          • Francesco@feddit.it
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            8 months ago

            ci tenevo a precisare che sono sia un motociclista, che un automobilista che un ciclista. Detto questo, ce l’ho comunque con tutte e 3 le categorie perché le regole non le rispetta nessuno, tra i motociclisti che si credono tutti perennemente in gara, gli automobilisti che si sentono in diritto di poter parcheggiare o guidare come vogliono, e i ciclisti che si sentono in diritto di poter correre tra i pedoni e le auto saltellando tra marciapiedi e carreggiate senza nemmeno frenare come se ne avessero il diritto. Sulla questione della maggiore pericolosità degli automobilisti siamo completamente d’accordo, ma questo è un discorso di mancato controllo sul territorio delle forze dell’ordine, che si preoccupano più nel montare gli autovelox per far cassa che non nel “vigilare” le strade per colpire chi guida come non deve.

            Io onestamente mi fido poco degli studi, mi fido di ciò che vedo, e vedo sia automobilisti che non dovrebbero nemmeno avere la patente, sia ciclisti che si buttano in strada senza nemmeno guardare, magari pure di notte senza luci, perché tutto gli è dovuto. Percentuali di rispetto a parte, le regole non le rispetta nessuno.

            • @francescoc anche io rappresento tutte e 3 le categorie (ex motociclista ormai, ma ne ho fatto di km). Io non credo il problema siano le categorie. Le categorie sono fatte di persone, quindi il problema sono le persone. E cambiare le persone è estremamente difficile. Ma le infrastrutture si possono cambiare. Si può spesso rendere difficile guidare in modo pericoloso. Però bisogna cambiare prospettiva e priorità. Poi sì, ci vogliono anche i controlli, ma secondo sono secondari in confronto

                • @francescoc no, il contesto del post è analizzare da cosa deriva la conflittualità tra persone che usa l’auto e persone che usano la bici.

                  La risposta che credo giusta è che ciò che ci circonda, le strade, hanno dato priorità allo scorrimento delle auto sopra tutto il resto, soprattutto la sicurezza e la vivibilità di chi è fiori dall’auto.

                  La soluzione è ridisegnare gli spazi comuni, per dare vere alternative che funzionino. Le auto diminuirebbero di conseguenza.

                  In 500 caratteri 😉

                  • Francesco@feddit.it
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                    8 months ago

                    Secondo me c’è conflittualità tra persone e basta, ci si ammazza tra motociclisti, tra automobilisti e tra ciclisti. Si possono fare tanti esempi, ma personalmente mi è anche capitato di aver quasi investito (con probabilissimo decesso se fosse accaduto) un ciclista perché si è buttato avanti la mia auto in maniera completamente improvvisa, proprio a centro strada, partendo dal marciapiede a tutta velocità e senza attraversamento né pedonale né ciclabile, ed io ero nei limiti. Ci ho anche litigato, ed era convinto di avere la sua ragione. Possiamo stare qui a parlarne fino alla morte, ma secondo me il ciclista avendo in un impatto la resistenza di un pedone deve viaggiare pensandosi come pedone e non come auto. Pensiero mio eh, poi ognuno è libero di credere di avere le gambe resistenti quanto vuole.